Foto personale.
Nostalgia che s’aggrappa al fiato silente
appesantito da pensieri
scoscesi del tramonto
ora grigio fumo ora fuoco.
Immagini fredde
chiamano il sole
che affacciandosi furtivo
lungo le sponde, ricorda
quel brillare estivo
del tempo di ieri
impacchettato dentro i ricordi.
Si contano le piccole schegge azzurre
che afferi con mano,
gli tsunami non li vedi arrivare
poi lasciano deserti.
Credo che qui nell’abbraccio
la terra invita alla tenerezza
un bacio fresco, d’acqua
a lambire le sponde
protese alla ricerca
infinita della speranza.
Chiara
Gli tsunami non li vedi arrivare, poi ti lasciano a contare schegge e frammenti di bellezze intere che prima, distratto, non hai mai scorto...
RispondiEliminaGli tsunami arrivano, ti travolgono e lasciano devastazione.
RispondiEliminaMa servono, anche loro, per imparare a godere a pieno dei momenti di pace