Così, forte
è andato via, via
il cielo; non è più lo stesso
il sorriso di tanta gente
è rimasto tra le pieghe dei mattoni
tra le imposte a penzoloni e nel battito del cuore.
E' paura: la nebbia ancora
cammina sui muri
nelle crepe lungo il terreno,
dove l'anima di lavoratori è sepolta, lì,
a piegar la schiena per un pezzo di dignità
da raccontare a casa tra le braccia dei figli
e invece è tra i ricordi di un nome da pronunciare
in silenzio, mentre ancora trema
la tranquillità.di giorni
dal colore rosso di ruggine e pianto.
Potrà mai finire questo tremore
di pelle, di insicurezza tra
le ali del cuore?
Chiara
Dolore espresso in versi molto profondi.
RispondiEliminaLa poesia permette di tradurre in canto, domande che, altrimenti restebbero mute.
Buon pomeriggio, cara Chiara
allorgo le braccia
RispondiEliminail cielo sfugge
raccolgo tristezza
scavo nel dubbio
rimango sorpreso della mia nullità
il tempo passa
io piccolo vengo trascinato
senza certezze di tempo fa
rimango sospeso
fatalità
destino
la vita è più forte
dei mattoni
delle pietre d'angolo
del ferro
si piega solo alla speranza
non mi abbandonare
raccogli i miei pensieri
butta quelli tristi
nel cuore rimanga
la vita
Chiara amica sensibile e brava. Oggi ho voluto girare pagina nel mio blog, spero che mi aiuti a rilassarmi dalla tristezza e preoccupazione che in questo periodo mi accompagnano sempre.
RispondiEliminaTi abbraccio con la mia amicizia. Bruna. ciaoooooo
Buon pomeriggio, Chiara e che i giorni a venire siano un po' più sereni.
RispondiEliminaHai fatto percepire vivamente quel tremito dell'anima che viene in un'incertezza cosi lampante dell'immediato futuro: niente si può programmare, ignoriamo il momento prossimo e cosa sarà di noi. E se tu soffri, io soffro con te.
RispondiEliminaCiaoooooooooooooo Chiarissima. Come va?.
RispondiEliminaTi abbraccio con auguri di serenità e gioia. bruna